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ITS Italy – La formazione terziaria professionalizzante ha il suo punto di riferimento

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La risposta alla disoccupazione giovanile alla carenza di tecnici specializzati per la ripartenza del Paese esiste già: sono gli ITS (Istituti Tecnici Superiori).

Sono stati pubblicati dall’Associazione Rete Fondazioni ITS ITALIA i dati aggiornati (fonte: INDIRE) in merito all’offerta e alla domanda di lavoro e agli allievi diplomati presso gli ITS italiani.

L’offerta
In Italia esistono 104 fondazioni di partecipazione che si suddividono in 6 aree tecnologiche definite “strategiche” per lo sviluppo economico e la competitività:
efficienza energetica,
mobilità sostenibile,
nuove tecnologie della vita,
nuove tecnologie per il made in Italy (servizi alle imprese, sistema agro-alimentare, sistema casa, sistema meccanica, sistema moda),
tecnologie dell’informazione e della comunicazione,
tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-turismo.

Il 40% dei soci di queste fondazioni sono imprese e il 65% dei docenti proviene dal mondo del lavoro.
4.0 è l’identità tecnologica e digitale e 3 dei 28 centri di trasferimento tecnologico MISE sono Fondazioni ITS.

La domanda e gli allievi
L’83% dei diplomati ITS trovano un’occupazione entro 12 mesi dal diploma, l’11,4% diventa un “fuori sede” a livello nazionale ma anche internazionale e il 5% degli iscritti ITS sono già laureati ma cercano un’esperienza più settoriale e pratica.

(Dal Corriere della Sera, 4/08/2020)